GUIDA STORICO ARTISTICA
Introduzione
Ci sono dei buoni motivi per visitare Tortoreto, un territorio ricco di storia, di arte, di architettura. di zone panoramiche, naturalistiche, di spiagge. Questo opuscolo si propone di evidenziare le caratteristiche più interessanti di Tortoreto per far conoscere la storia, i resti della civiltà romana, il centro storico con le torri, i torrioni, il ponte, gli archi, le rue, le chiese, gli affreschi,la Fortellezza, la parte storica di Tortoreto Lido , il museo della cultura marinara, le contrade, gli angoli naturalistici.
Preistoria
Numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Tortoreto testimoniano civiltà preistoriche del periodo neolitico e dell'età del bronzo. Sono stati ritrovati fondi di capanne, ossa, tombe, pietre scheggiate, frammenti di terracotta, oggetti in bronzo, fossili di animali preistorici (mammut e bove primordiale). Questi reperti furono ritrovati nelle seguenti zone: la Fortellezza, il Pianaccio e colle Faiazza presso Cavatassi, San Donato presso Salino, Costa del Monte. I reperti archelogici sono custoditi presso il museo archeologico di Chieti ed il museo Pigorini di Roma.
La Villa di epoca Romana
Plinio il Vecchio (1° secolo) descrive la zona tortoretana come Ager Palmensis cioè territorio della città di Palma tra il fiume Vibrata ed il fiume Salinello, città distrutta ed ancora non individuata.
Sono stati ritrovati resti di una villa romana risalenti a questo periodo nella zona di Muracche a Tortoreto Lido, bivio per Tortoreto alto.La costruzione si divide in due parti principali, una parte lussuosa con vista panoramica sul mare cui risedieva il "Dominus" (signore romano) e l'altra parte retrostante riservata alle attività agricole ed artigianali con dei locali che costituivano dispense (Pars Fructaria).La villa si caratterizza anche per il pavimento con mosaico a piccole tessere bianche e nere, oltre che per una serie di vasche usate forse per la decantazione. Nel 1955 furono rinvenute a Tortoreto Lido delle sculture in terracotta senza testa risalenti all'epoca romana utilizzate come decorazione per le ville e classificate come raffigurazioni di muse, di Ulisse, Polifemo. Questa serie di ville costiere erano protette verso la collina da una muraglia denominata "Muracche" che di tanto in tanto riaffiora negli scavi effettuati in questi terreni.
Le Cisterne di epoca Romana
L'invasione romana nel territorio di Tortoreto ha lasciato delle testimonianze dello loro civiltà e tra queste ci sono dei resti di cisterne in contrada Terrabianca ed in zona Badetta. Le cisterne sono di forma rettangolare in durissimo calcestruzzo, la parte superiore è al livello del terreno. Servivano maggiormente per la raccolta delle acque piovane per uso domestico e per l'agricoltura. La cisterna di Terrabianca viene anche chiamata "Grotta dei Saraceni" in quanto era collegata a dei cunicoli usati come nascondiglio da eventuali invasori.
CENNI STORICI
Dopo la caduta dell'impero romano (476 d.C.) il territorio di Tortoreto fu devastato dai Goti, dai Bizantini e poi dai Longobardi. L'abitato di Tortoreto sorse e si sviluppò nella zona di Terravecchia circa nel VII secolo protetto da alte mura, di cui ancora oggi si vede il basamento.in pietre e mattoni sotto la Torre dell'Orologio.
Il papa Gregorio Magno nel 602 con una sua lettera descriveva il territorio di Tortoreto ricco di boschi e di selve, tali da indurre a far risalire il suo nome dall'abbondanza di tortore. Il più antico documento riguardante Tortoreto è del 11 febbraio 867 d.C. in cui l'mperatore Ludovico II donava all'abate Bertario di Montecassino, la corte, le chiese, i terreni, le case e le pertinenze " in loco qui dicitur Turturitus" (in località denominata Tortoreto).
La presenza dei monaci benedettini fu numerosa in tutta la zona circostante Tortoreto costruendo numerose chiese , monasteri, abbazie anche sulle rovine di antichi templi pagani di epoca romana.
Intorno al 1100 si insediarono nella zona i Normanni e Tortoreto fu feudo di Guglielmo, fratello del conte Roberto d'Abruzzo. I Normanni strinsero buoni rapporti con il clero, Tortoreto partecipò alla terza crociata con 12 cavalieri e 24 fanti. Nel 1269 il feudo fu concesso al famoso Berardo da Tortoreto, Vicerè d'Abruzzo e di Sicilia sotto Carlo I D'Angiò. Nel 1318 Tortoreto fu feudo dei vescovi di Teramo. A partire dalla fine del 1300 la sorte di Tortoreto era legata strettamente a quella dei duchi Acquaviva di Atri i quali parteggiando per gli Angioini misero a ferro e fuoco il teramano e l'ascolano contro gli Aragonesi.
Nel 1557 Tortoreto fu al centro della cosiddetta guerra del Tronto tra i spagnoli di Carlo V ed i francesi di Francesco I. I francesi dopo il fallito assedio alla fortezza di Civitella del Tronto si ritirarono.La zona , tuttavia rimase esposta ai ripetuti attacchi della pirateria dei vascelli turchi e Carlo V fece costruire dei torrioni di avvistamento alle foci del Tronto e del Vibrata. I duchi Acquaviva di Atri governarono Tortoreto fino alla metà del 1700, dopodichè il territorio passò al Regno di Napoli fino all'unità d'Italia del 1860.
Nel 1956 la frazione di Tortoreto Stazione di distaccò dal comune di Tortoreto e si costituì in comune distinto con la denominazione di "Alba Adriatica".
Il comune di Tortoreto al censimento del 1991 contava 7021 abitanti con un territorio di 22,900 chilometri quadrati.
IL CENTRO STORICO DI TORTORETO
Tortoreto Alta è situata a 227 metri sul livello del mare, su una delle tre colline che la caratterizzano, le altre due sono Costa del Monte e Badetta.
Il centro storico di Tortoreto è suddiviso in tre zone ben distinte:
Terravecchia, Terranova, Il Borgo.
Terravecchia
Dopo le invasioni barbariche le popolazioni locali cominciarono a rifiugiarsi sulle alte colline per costruire borghi fortificati con torri, torrioni, muraglioni merlati, strade strette, porte con arco, protetti da profondi fossati cui si poteva accedere solo attraverso ponti levatoi. Tortoreto ricostruita molto probabilmente sulle rovine dell'antico "Castrum Salini" di epoca romana situato nell'attuale Terravecchia ben presto divenne un castello fortificato con un ponte levatoio, le mura alte, le torri, i cunicoli sotterranei, dentro il quale vi era il palazzo del feudatario, le chiese e le case dei nobili locali.
Nella zona di Terravecchia troviamo il Convento Agostiniano, la chiesa di Sant'Agostino , la monumentale Torre dell'Orologio, il palazzo ex De Fabritiis,oggi sede del comune di Tortoreto.
La Chiesa di Sant'Agostino
La chiesa di Sant'Agostino fu ricostruita quasi interamente nel 1639 dal Priore e maestro fra Agostino Tavani come riporta una lapide sulla sinistra nell'interno. Nella facciata della chiesa vi è scolpito anno domini 1640, Sant'Agostino ricevè la luce della vita da Sant'Antonio Abate nell'anno 388, in quanto il convento degli agostiniani di Tortoreto era intitolato a S.Antonio Abate. La chiesa è ad una sola navata con volta a vela ed altari in stile barocco con decorazioni in stucco (un altare è in legno). La chiesa aveva come pala dell'altare una tela (cm.415x290) raffigurante il battesimo di Sant'Agostino dipinta da Mattia Preti nel 1640 e tuttora è al Museo Nazionale de L'Aquila dove fu portata per il restauro. In una cappella laterale vi era la statua in terracotta della Madonna alta cm.105. La chiesa in fase di restauro presenta un portale bronzeo del 1988 ad opera dello scultore Romano Buffagni. A fianco della chiesa vi è il convento dei monaci agostiniani, un tempo di grande importanza per la vita religiosa e civile di Tortoreto. Il convento era dotato di una propria biblioteca, di un frantoio, di un forno e numerosi terreni tale da risultare il terzo in Abruzzo, dopo quello di L'Aquila e Lanciano come rendita. A seguito di una consistente donazione al convento da parte di donna Padovana Franca (o Franchi) di Tortoreto fu commissionato a Mattia Preti, uno dei maggiori pittori dei seicento, la realizzazione del dipinto raffigurante il battesimo di Sant'Agostino. Nel 1809 il convento a causa delle leggi napoleoniche fu soppresso e dal 1894 è stato affidato alle suore di San Giuseppe. Il convento ha un carattestico cortile interno in stile romanico con il tipico pozzo al centro.
La Torre dell'Orologio
Guardando attentamente la Torre dell'Orologio si possono notare ben tre epoche storiche, un basamento a "scarpa" in pietre e mattoni risalente alla fondazione di Tortoreto (circa VII secolo), la parte centrale invece dove vi era la porta con arco per l'accesso al castello è di epoca medioevale (circa XII sec.). In questa parte della torre sono ancora visibili le fessure verticali per i tiranti del ponte levatoio.La parte più alta della torre invece è stata costruita nel 1881 e si caratterizza per 4 arcate in stile gotico, per l'orologio e le campane. Nella torre vi è una lapide con i caduti tortoretani della 1° guerra mondiale ed una statua della Madonna della pace. Da notare le carattestiche arcate sotto al ponte della Torre dell'Orologio che ricreano l'aspetto cinquecentesco di Tortoreto e che rappresentavano un punto di accesso per la piazza del mercato, detta anche Campo della fiera.
Terranova
Entrando per la rampata centrale sulla destra troviamo l'incastellato di Terranova, ancora si notano i resti della porta sud sopra la tipica scalinata stretta ed a angolo che da via XX settembre ci conduce alla parte superiore.
Terranova come dice la parola stessa era il nuovo castello con poche porte di accesso, dei torrioni agli angoli per la difesa, le rue strette anche per costruire più case dentro le mura. La rua principale più larga porta dritto verso la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari e la chiesa della Madonna della Misericordia, sulla sinistra invece troviamo la rua che va verso la porta nord. Questa porta conserva la struttura originaria con un arco, la scalinata e la sua posizione dominante verso la parte nord, con visuale di tutta la costa. Camminando verso est notiamo un torrione cilindrico, un tempo sicuramente merlato come tutte le mura di Tortoreto, usato per l'avvistamento di invasori, come difesa in quando dotato di numerosi fori per le varie armi.
Chiesa della Madonna della Misericordia
La chiesa della Madonna della Misericordia, oggi monumento nazionale, si carratterizza per gli affreschi rinascimentali, datati 16 settembre 1526 ad opera di Giacomo Bonfini di Patrignone, una frazione di Montalto Marche (AP). Gli affreschi raffigurano la nascita, la passione ,la crocifissione e resurrezione di Gesù Cristo, sul lato sinistro invece è raffigurata la Madonna della Misericordia con un mantello aperto per proteggere i fedeli imploranti contro il pericolo della peste. Difatti è raffigurato anche San Rocco, protettore dalla peste, e molto probabilmente la realizzazione degli affreschi è lagata ad un ex voto come ringraziamento allo scampato pericolo dalla pestilenza che in Abruzzo nei primi decenni del cinquecento fece numerose vittime. Da notare nell'affresco della crocifissione sullo sfondo molto propabilmente Tortoreto nel cinquecento con mura merlate, torri e torrioni. La chiesa è a forma rettangolare con abside poligonale, la navata è spartita in due campate con volte a crociera, il portale è in pietra, gli affreschi sono stati restaurati negli anni 1973/74.
La Chiesa di San Nicola di Bari
La chiesa di San Nicola di Bari è la chiesa parrocchiale di Tortoreto adibita a funzioni religiose. La sua costruzione risale al 1534 come riporta una lapide sulla destra della facciata tradotta così: "A Dio ottimo e massimo questo tempio dedicato a San Nicola di Patara a sue spese Domenico Tavani ricostruì dalle fondamenta l'anno 1534. Gioantonio Piermarini pose alla memora del benemerito fratello della nonna." L'architetto Piermarini di Bergamo costruì questa chiesa, la facciata è ripartita in quattro lesene con portale e finestrone in laterizio. All'inizio dell'800 la chiesa fu rinnovata ed abbellita, l'organo fu costruito nel 1842 dalla ditta Paci (è stato restaurato nel 1994). Nel 1873 fu costruita la cappella a sinistra che custodiva la statua della Madonna della Neve. A Tortoreto si venera la Madonna della Neve e la si festeggia i 5 di agosto con una solenne processione. La statua della Madonna della Neve fu realizzata nel 1925 in argento ed abbellita nel 1965 con una corona d'oro. Nella chiesa vi sono dipinti di Marcello Liberati del 1959 raffiguranti la Madonna Addolorata, San Giovanni Evangelista posti sull'abside ed una tela raffigurante le anime del purgatorio sulla parete destra. Un'altra caratteristica è la raffigurazione di San Nicola di Bari con dei bambini in una tinozza a seguito a dei miracoli attribuiti al santo e sullo sfondo il paese di Tortoreto.
Il Borgo
Fuori le mura intorno al 1400 si cominciò a sviluppare il borgo di sia verso il mare che verso l'interno, le case erano più semplici, più povere ma sempre ben protette dai pendii spioventi della collina su cui poggia Tortoreto. Nel borgo verso il mare si trova la chiesa cinquecentesca della Madonna del Carmine, intitolata inizialmente a San Rocco fuori le mura, forse perchè edificata dopo lo scampato pericolo della pestilenza. La facciata fu rifatta nel 1881.
La Fortellezza
Appena lasciato il borgo verso il mare troviamo la Fortellezza, un terrazzo naturale verso la costa adriatica, un magnifico belvedere ed anche un tempo un avamposto militare della fortezza di Civitella del Tronto per l'avvistamento di invasori dal mare. La Fortellezza per via dei ritrovamenti archelogici risulta abitata da millenni, presenta anche dei cunicoli che arrivano fino a Terravecchia.